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Kaspersky: nello spam di gennaio WhatsApp e San Valentino


27 febbraio 2014 - Gli analisti di Kaspersky Lab hanno pubblicato i risultati del monitoraggio dello spam relativo al primo mese del 2014. La Top 3 di gennaio:
- gli analisti hanno rilevato delle email che affermavano di essere state inviate da WhatsApp, il famoso sistema di messaggistica gratuita per smartphone. I messaggi dichiaravano che un archivio in allegato conteneva la foto di un "amico". L'attacco in realtà conteneva un programma dannoso rilevato da Kaspersky Lab come Backdoor.Win32.Androm.bjkd – una nota backdoor la cui funzionalità principale è quella di scaricare un malware sul computer della vittima e rubarne i dati personali.
- un tema ricorrente nel mese di gennaio è stato quello dei sistemi di videosorveglianza che contribuiscono alla sicurezza di edifici privati e commerciali. Lo spam in questo caso era in lingua inglese e si focalizzava sulla sicurezza personale e sulla possibilità di monitorare il comportamento del proprio coniuge, della baby-sitter o del personale addetto all'esecuzione di piccole riparazioni all'interno delle abitazioni private.
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- nel periodo di San Valentino uno spam in lingua inglese includeva le tradizionali campagne di spam attuate dalle cosiddette partnership "floreali" (i programmi di partenariato dediti alla vendita online di prodotti e composizioni floreali) con suggerimenti di cene o viaggi romantici e annunci con proposte di regali particolarmente inusuali come la possibilità di regalare una vera e propria stella del firmamento.
Nel mese di gennaio, i truffatori hanno continuato a inviare email 'nigeriane' che sfruttavano la morte dell'ex primo ministro israeliano Ariel Sharon e dell’ex presidente del Sud Africa Nelson Mandela. Una di queste email veniva attribuita all’avvocato della seconda moglie di Nelson Mandela. Nella mail si comunicava che quest’ultima necessitava di aiuto per ottenere un'enorme somma di denaro, un'ingente quantità di lingotti d'oro e si chiedeva un aiuto per investire queste ricchezze. L’avvocato affermava di essere alla ricerca di una persona rispettabile e che fosse anche cittadino straniero. Un'altra mail simile sembrava, invece, provenire dalla terza moglie di Mandela, Graca Marshal. I truffatori hanno cercato di impietosire le vittime con il triste racconto dell'accanita lotta in corso, tra i numerosi familiari di Mandela, per entrare in possesso delle cifre milionarie lasciate in eredità da quest'ultimo.
I truffatori richiedevano assistenza sia per lo svolgimento delle operazioni di trasferimento di denaro che di custodia dello stesso denaro sul conto bancario del destinatario del messaggio-truffa.




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