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AIIP: no a limitazioni cambio operatore, decreto 'Cura Italia'
L’Associazione Italiana Internet Provider respinge
le ipotesi di emendamenti all’art.82 del decreto “Cura Italia”
perchè sarebbero anticompetitive
1 aprile 2020 –
AIIP si oppone fortemente all’ipotesi di emendamenti all’art. 82
del Decreto legge Cura Italia che limitino il diritto dei clienti finali
di cambiare fornitore pendente la situazione di emergenza.
La proposta costituisce una formidabile opportunità di strumentalizzare
la contingente situazione per fini anticompetitivi. L’Associazione Italiana
Internet Provider è pertanto contraria a qualsiasi limitazione della possibilità
per i clienti finali di cambiare fornitore di rete e servizi di comunicazione
elettronica.
- Per l’AIIP la
proposta è paradossale perché mentre l’art. 82 del
decreto Cura Italia vuole tutelare i clienti finali, l’emendamento è
palesemente in danno dei medesimi: limitare la possibilità di cambiare
fornitore significa impedire al cliente di poter scegliere un servizio qualitativamente
superiore proprio ora che – in ragione delle misure di contenimento del
virus quali smart working, etc. – ne ha particolare necessità, o
impedire al cliente di valersi di un servizio analogo ma a condizioni economiche
più vantaggiose, proprio ora che c’è una situazione di generalizzata
contrazione delle disponibilità economiche sia per le famiglie che per
le imprese.
- L’emendamento
appare del resto in aperto contrasto con la finalità dell’articolo
82 del decreto Cura Italia: le reti e i servizi di comunicazione elettronica
hanno un ruolo essenziale e devono essere potenziati per venire incontro alle
maggiorate esigenza di banda dei clienti.
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- Sia le migrazioni,
sia larga parte delle portabilità non richiedono alcun intervento presso
il cliente né la sua presenza in centri di attivazione pubblica –
così quantomeno le portabilità di rete fissa, a differenza di quanto
avviene per la rete mobile in assenza di SIM virtuale.
- In ogni caso, le eventuali attività che richiedano
la presenza fisica del tecnico presso il cliente (o del cliente in un centro di
attivazione pubblica – condizione infrequente per quanto riguarda la rete
fissa), rientrano tra quelle che devono rimanere sempre consentite – sia
pure con le dovute precauzioni – per garantire al pubblico i servizi di
comunicazione elettronica la cui centralità ed essenzialità per
il sistema paese è esasperata dalla situazione emergenziale causata dal
Corona Virus.
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