Privacy:
esame del Garante sui Call Center all'estero
Istruttoria estesa ad altre aziende
4 agosto 2011 – Il
fenomeno della delocalizzazione all'estero dei servizi di assistenza ai clienti
e customer care è in
crescita costante e diverse sono le società che si avvalgono di call center
situati al di fuori del territorio nazionale (ad esempio, in Albania, in Tunisia,
in Romania).
Per questo il Garante per la protezione dei dati personali ha deciso di svolgere
un approfondito esame sulla questione e sui delicati profili di privacy che essa
pone.
Allo scopo di avere un quadro quanto più completo possibile dell'impatto
della delocalizzazione dei call center in altri Paesi, l'Autorità ha dunque
esteso ad altre aziende l'istruttoria avviata a suo tempo nei confronti dei maggiori
operatori telefonici, anche sulla base di una segnalazione presentata da un sindacato
di categoria.
Obiettivo dell'Autorità è quello di verificare il rispetto delle
norme in materia di protezione dati: riguardo a tutta una serie di aspetti, legati
in particolare: alle modalità del trattamento dei dati dei dipendenti e
degli utenti che entrano in contatto con le società, alle misure di sicurezza
adottate per proteggere i dati personali, ai rapporti che intercorrono con le
società che eventualmente svolgono in outsourcing il servizio, al rispetto
dei presupposti per il trasferimento dei dati all'estero, alle eventuali clausole
contrattuali relative a questo aspetto stipulate con le società estere
dei cui call center le aziende italiane o operanti in Italia eventualmente si
avvalgono.
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