COMUNICATO
CODACONS
Codacons denuncia Tim, Vodafone e Wind ad Antitrust e Agcom
-
Trovato nuovo espediente per sottrarre soldi agli utenti attraverso servizi non
richiesti che riducono credito delle ricariche telefoniche.
- Associazione chiede di sanzionare Tim, Vodafone e Wind per pratiche commerciali
scorrette.
6 novembre 2019 –
Dopo le bollette a 28 giorni, le compagnie telefoniche sembrano essersi ingegnate
per trovare nuovi espedienti finalizzati ad ottenere guadagni ingiusti
e aggiuntivi sulle spalle dei propri clienti. Lo
denuncia il Codacons attraverso un esposto ad Agcom e Antitrust
in cui si chiede di aprire una istruttoria su Tim, Vodafone e Wind
per la possibile fattispecie di pratica commerciale scorretta.
- Al centro della denuncia dell’associazione le ricariche telefoniche offerte
dai tre gestori, che di recente hanno modificato i tagli da 5
o 10 euro finora utilizzati dagli utenti per ricaricare il proprio
credito, sostituendoli o affiancandoli con delle ricariche cosiddette “premium”,
le quali prevedono servizi a pagamento aggiuntivi addebitati direttamente attraverso
una riduzione del credito acquistato.
- In sostanza se l'utente ricarica la propria SIM di 5 euro utilizzando
queste nuove ricariche, riceverà solamente 4 o 3 euro di credito, perché
i restanti 1 o 2 euro verranno usati dagli operatori per attivare in modo automatico
promozioni o bonus, come chiamate e traffico internet illimitati per 24 ore. La
stessa cosa avviene con la ricarica da 10 euro: solo 9 euro si trasformeranno
in credito sulla Sim, mentre 1 euro sarà incamerato automaticamente dal
gestore per servizi “premium”.
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- Tutto ciò –
denuncia il Codacons – avviene senza che il consumatore in fase di acquisto
sia stato adeguatamente informato circa la nuova prassi, e solo dopo aver ricaricato
il proprio credito (e speso soldi) si accorgerà della sottrazione di 1
o 2 euro. L’utente, inoltre, non ha possibilità di scegliere se accettare
o meno i servizi aggiuntivi offerti da tali nuove ricariche, servizi di cui spesso
non ha alcun bisogno.
- Per tale motivo il Codacons ha presentato un esposto
ad Antitrust e Autorità per le comunicazioni, chiedendo di
aprire una istruttoria su tale nuova prassi che, a tutti gli effetti, sembra studiata
dai gestori per recuperare le minori entrate garantite dalle illegali bollette
a 28 giorni, e procedere nei confronti degli operatori telefonici per la possibile
fattispecie di pratica commerciale scorretta.