Garante
Privacy: via libera del Garante al call center 'Immuni'
13 gennaio 2021 –
L’Autorità
ha dato, nei giorni scorsi, parere favorevole allo schema di ordinanza del Commissario
straordinario che regola l’organizzazione e il funzionamento del Servizio
nazionale di supporto telefonico e telematico alle persone risultate
positive
al Covid-19, istituito dal decreto legge "Ristori".
- Lo schema individua,
in particolare, le modalità con le quali il call center, su richiesta dell’interessato,
avvia la procedura di sblocco dell’app Immuni del chiamante risultato positivo
per inviare il messaggio di allerta ai suoi contatti; le modalità di trasmissione
agli assistiti del codice univoco nazionale (CUN) che identifica tutti
referti (positivi e negativi) dei test Covid-19; le regole con cui le strutture
sanitarie comunicano al sistema centrale denominato Tessera Sanitaria l’esito
(positivo o negativo) del tampone; il tempo di conservazione dei dati raccolti.
- Nel corso delle interlocuzioni
avute con il Ministero della Salute, il Ministero dell’economia e finanze,
il Commissario straordinario e il Dipartimento della trasformazione digitale della
Presidenza del Consiglio dei ministri, l’Ufficio del Garante ha fornito
specifiche indicazioni per individuare, seppur con l’urgenza richiesta dall’emergenza
sanitaria, soluzioni rispettose della protezione di dati degli assistiti.
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- In particolare l’Autorità
ha ritenuto che l’identificazione di chi chiama il call center e del suo
stato di positività dovesse avvenire attraverso un apposito codice, il
codice univoco nazionale del referto Covid (CUN), che individua in modo univoco
il singolo referto e la persona ad esso associata, anziché con altre modalità
meno sicure dal punto di vista della protezione dei dati degli assistiti, evitando
che fosse creata una nuova banca dati dei referti Covid, liberamente consultabile
dagli operatori del call center.
- Il Garante ha chiesto
inoltre che la piattaforma utilizzata dagli operatori del call center per accedere
al Sistema Tessera Sanitaria sia progettata e realizzata adottando stringenti
misure di sicurezza adeguate al rischio che presenta un trattamento di dati così
delicato (in particolare, riguardo alle modalità di autenticazione informatica,
ai profili di autorizzazione e al tracciamento delle operazioni svolte dagli stessi
operatori).
- L’Autorità,
infine, ha prescritto al Ministero della salute di effettuare controlli costanti
sull’attività del soggetto a cui è affidata la gestione del
call center Immuni, per verificare il pieno rispetto della disciplina sulla privacy.
Alla luce delle novità introdotte con l’istituzione del call center,
il Ministero dovrà aggiornare anche la valutazione d’impatto relativa
ai trattamenti di dati effettuati nell’ambito del sistema di allerta Covid-19.