Garante
Privacy su proliferazione app di contact tracing
Violano la privacy i trattamenti non coperti dalla normativa
nazionale
14 agosto 2020 –
Il Garante per
la protezione dei dati personali,
in relazione al fenomeno del proliferare di
applicativi di contact tracing da parte di istituzioni pubbliche e soggetti privati,
e anche in considerazione del perdurare dello stato d’emergenza disposto
dal Governo, ritiene necessario chiarire quanto segue.
- L’emergenza COVID-19 non rappresenta automaticamente, e di per
sé, una base giuridica sufficiente volta a incidere su diritti e libertà
costituzionalmente protette, legittimando trattamenti di dati particolarmente
invasivi, quali appunto quelli atti a consentire il tracciamento dei contatti
da parte di qualsiasi titolare pubblico o privato.
- A tal proposito, questa Autorità, precisa che gli unici trattamenti di
dati personali che, allo stato, possano vantare un’adeguata base giuridica,
sono esclusivamente quelli che trovano il proprio fondamento in una norma di legge
nazionale.
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Ogni altro
trattamento finalizzato al contact tracing risulta pertanto privo di un’adeguata
fonte giuridica legittimante e, pertanto, effettuato in violazione della normativa
europea e nazionale in materia di protezione dei dati personali.