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Antitrust: rimuovere ostacoli allo sviluppo banda ultra-larga
Segnalazione a Parlamento, Governo, Agcom e Anci
15 luglio 2020 –
Nell’adunanza del 1 luglio 2020, l’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato, ha ritenuto di indirizzare una segnalazione ai
Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, al Presidente
del Consiglio dei Ministri, al Ministro dello Sviluppo Economico, all’Autorità
per le Garanzie nelle Comunicazioni e all’Associazione Nazionale dei Comuni
Italiani riguardo allo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione fissa
e mobile a banda ultra-larga, in un’ottica di promozione degli investimenti
e del rispetto di un corretto gioco concorrenziale.
- Nella segnalazione, l’Autorità ha rilevato che le infrastrutture
di telecomunicazioni, sia mobili che fisse, costituiscono elemento fondamentale
per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e la crescita economica,
come dimostrato anche nel corso della recente emergenza sanitaria dall’accesso
al lavoro ed all’istruzione a distanza.
- Occorre quindi che
le istituzioni pubbliche rimuovano gli ostacoli ingiustificati all’installazione
ed all’esercizio di infrastrutture di telecomunicazioni, promuovendo l’utilizzo
di servizi di comunicazione elettronica da parte dei cittadini e rilanciando gli
investimenti privati e pubblici nelle suddette reti di comunicazione.
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- In primo luogo, l’Autorità
richiama quanto espresso in precedenza sulla necessità di rimuovere gli
ostacoli ingiustificati all’installazione di impianti di telecomunicazione
mobile e broadband wireless access, anche in virtù di una rinnovata verifica
della validità degli attuali limiti elettromagnetici e degli standard di
misurazione alla luce delle valutazioni scientifiche intervenute al riguardo,
con conseguenti importanti favorevoli ricadute sui livelli di servizio erogati
ai consumatori e alle imprese.
- In secondo luogo, l’Autorità auspica un’azione volta a ridurre
gli oneri amministrativi e le barriere allo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione
fisse con opportuni interventi sugli iter autorizzativi e sui limiti al subappalto,
in modo da favorire una concorrenza tra operatori per la fornitura di infrastrutture
di qualità, con adeguati benefici in termini di prezzo.
- Inoltre l’Autorità accoglie con favore la previsione di strumenti
di sostegno alla domanda - tramite l’erogazione di voucher e dispositivi
elettronici - per le famiglie meno abbienti (intervento di coesione o c.d. fase
I), rispondenti ad un duplice obiettivo: inclusione sociale ed educazione al mondo
digitale. Al contempo, ritiene necessario che gli ulteriori interventi destinati
alle famiglie e alle imprese (interventi della c.d. fase II) debbano essere erogati
esclusivamente per connessioni con velocità di almeno 100 Mpbs, nel rispetto
del principio di neutralità tecnologica. In caso contrario si avrebbe un
sostegno ingiustificato per tecnologie che hanno dimostrato, proprio durante l’emergenza
sanitaria, di non essere adeguate al soddisfacimento delle esigenze di connettività
del Paese.
- Infine si assume che un forte stimolo ai clienti finali ad avvalersi di nuove
tecnologie possa derivare dalla mobilità della clientela tra i diversi
operatori.
- In tal senso, appare
opportuna una modifica delle norme relative al diritto di recesso
di cui art. 1, commi 3 e 3-ter, del D.L. n. 7/2007, al fine di impedire agli operatori
di pretendere corrispettivi ingiustificati in caso di recesso anticipato - in
termini di imposizione di costi relativi a servizi di attivazione e accessori
non corrispondenti a quelli reali - tali da limitare eccessivamente la facoltà
dei clienti di cambiare operatore.
- Peraltro, l’eliminazione
di ogni ostacolo contrattuale al cambio di operatore, tra cui il vincolo di permanenza
dei clienti già contrattualizzati fino a 48 mesi, con tecnologie obsolete,
favorirebbe la concorrenza per la fornitura di servizi sempre più veloci.
Questo strumento, inoltre, sosterrebbe gli investimenti legati alla domanda di
connettività, senza alcun onere pubblico.
- L’Autorità
auspica che tali interventi siano adottati in modo da permettere un più
veloce sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione fisse e mobili e di
assicurare un level playing field concorrenziale. La concorrenza tra operatori,
a tutti i livelli della filiera dei servizi di telefonia mobile e fissa, può
rappresentare il motore principale per l’ammodernamento delle reti di telecomunicazione,
garantendo che i consumatori siano gli effettivi destinatari dei relativi effetti
benefici, in termini di prezzi, qualità dei servizi e innovazione tecnologica.
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