TLC
Asstel: no a nuove tasse per le SIM Business
15 ottobre 2019 - In relazione
a notizie apparse su alcuni quotidiani, Asstel manifesta la sua assoluta
contrarietà all’ipotesi di una imposizione di nuove tasse a carico
delle SIM Business. Il settore delle telecomunicazioni in
Italia ha subito e continua a subire gravi perdite di valore, a causa di un mercato
iper-competitivo, dei costi delle frequenze, e di regolamentazioni e normative
penalizzanti. Non sopporterebbe un ulteriore aggravio, che si trasferirebbe inevitabilmente
dai consumatori tassati ai bilanci delle imprese, già impegnate in rilevanti
operazioni di riduzione dei costi, necessarie per compensare la contrazione di
ricavi e margini.
- Un nuovo tributo a
carico alle linee mobili “business”, oltre ad aggravare la
situazione attuale, arrecherebbe un danno gravissimo alla diffusione delle tecnologie
digitali nelle imprese di piccole, medie e grandi dimensioni, tra i professionisti,
gli artigiani e i commercianti: un effetto pesantemente negativo per tutti coloro
che lavorano e creano sviluppo.
E ostacolerebbe la diffusione delle soluzioni digitali più innovative (Internet
of Things) che prevedono l’impiego di un grande numero di SIM, con un
volume unitario di traffico di limitate dimensioni e valore: un servizio che diventerebbe
del tutto antieconomico con l’imposizione di un simile tributo.
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- Una
tassazione delle SIM business, in definitiva, non solo danneggerebbe pesantemente
un pezzo cruciale dell’industria italiana, ma metterebbe in questione la
trasformazione digitale del Paese, obiettivo che tutti – a partire dal governo
– affermano di voler perseguire con forza. Per questo ci auguriamo che le
notizie apparse questa mattina sulla stampa vengano smentite con decisione e in
via definitiva.