Adiconsum:
spot ingannevoli per Tim e Bip Mobile
Per bloccarli serve organismo tra aziende Tlc-Consumatori
16 marzo 2013 - Dopo
“3” , anche i nuovi spot di TIM
e Bip Mobile enfatizzano
il messaggio che con pochi euro si hanno tantissimi minuti per parlare a tutti.
Ma è davvero così? Purtroppo
come realmente funziona l'offerta e quali sono le condizioni è difficile
capirlo dallo spot.
TIM con "Tutto a secondi" reclamizza 800 minuti al mese verso tutti
a soli €3 a settimana e Bip "500" con 500 minuti al mese a €5.
La verità, in parte dichiarata nello spot per pochi secondi e con carattere
microscopico, è diversa: i minuti promessi sono ripartiti per 7 giorni
e quindi vanno consumati anche in 7 giorni, pagando il traffico eccedente a tariffa
normale. Con TIM, quindi, occorre non superare i 200 minuti/settimana e
con Bip 125 minuti/settimana.
I dettagli delle offerte - afferma Pietro Giordano, Segretario Generale
Adiconsum - ancora una volta sono sottaciuti. Malgrado la richiesta di chiarezza
formulata più volte dalle Associazioni dei Consumatori e l'evidenza di
pratiche commerciali scorrette sanzionate in più occasioni dall’
Antitrust, le aziende telefoniche continuano sulla strada di messaggi pubblicitari
incompleti. Si tratta di un sistema che porta danni ai consumatori, ma anche all’immagine
delle imprese.
Pubblicità
È necessario
creare nuovi meccanismi – prosegue Giordano - per evitare all'origine
la promozione di spot ingannevoli. Adiconsum propone la costituzione di un
Organismo strutturato fra Aziende TLC e Associazioni Consumatori, finalizzato
ad offrire servizi per la tutela del consumatore, con il compito anche di verificare
la trasparenza delle offerte, finanziato da un Fondo alimentato con quote di servizio,
ovvero microversamenti sulle bollette.
Solo così - conclude Giordano - con un impegno strutturato e
condiviso tra Associazioni dei Consumatori ed Imprese TLC, sarà possibile
rendere concreti tutti i diritti riconosciuti al consumatore, soprattutto per
il c.d. “consumatore medio”, che potrebbe non essere a conoscenza
delle “soglie” di traffico. È proprio nei confronti del consumatore
“medio” che si configura l’ingannevolezza del messaggio: la
conoscenza, infatti, delle soglie e delle conseguenze del loro superamento (con
il pagamento di un’extrasoglia) è fondamentale per la corretta informazione
al consumatore.