|
Agcom:
asta frequenze LTE e Wimax, ecco le regole di gara
19 maggio 2011 – L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni,
presieduta da Corrado Calabrò, ha approvato il provvedimento che definisce
le procedure
per l’assegnazione delle frequenze del digital dividend televisivo e delle
altre frequenze disponibili per sistemi mobili a larga banda sottoposto a consultazione
pubblica con la delibera n. 127/11/CONS del 23 marzo 2011.
Il provvedimento definisce le regole della più grande asta delle frequenze
mai effettuata in Italia (poco meno di 300 MHz di banda) per i sistemi mobili.
L’Autorità ha stabilito un valore di partenza per la gara coerente
con l’obiettivo di un incasso di 2,4 miliardi indicato dalla Legge di stabilità,
elevabile all’esito dell’asta.
Il testo approvato dal Consiglio conferma le norme di sistema a beneficio di tutto
il settore delle comunicazioni elettroniche mobili proposto in consultazione e
apporta alcuni miglioramenti anche sulla base delle osservazioni fatte pervenire
dai partecipanti alla consultazione.
Pubblicità
Il provvedimento detta le
linee guida per assegnare le frequenze nelle bande a 800, 1800, 2000 e 2600 MHz
e per procedere al refarming della banda a 1800 MHz, oggi usata per il GSM, verso
le più moderne tecnologie a larga banda quali LTE e Wimax. Il refarming
della banda a 900 MHz è già stato disciplinato dell’Autorità
ed è gia iniziato. Vengono inoltre prorogate le licenze esistenti a 900
e 2100 MHz ai fini di una razionalizzazione del comparto radio mobile.
In particolare, i criteri per la definizione degli importi a base d’asta
per le varie bande tengono in conto degli obiettivi previsti dalla Legge di stabilità
e di quanto sta avvenendo in Europa.
E’ stato inoltre alleggerito il complesso degli oneri per gli aggiudicatari
delle bande, pur mantenendo gli obiettivi prefissati in materia di promozione
della concorrenza e di benefici per l’utenza. A tal fine, la proposta di
copertura a carico degli aggiudicatari delle bande più pregiate a 800 MHz
delle aree a digital divide, coincidenti con le zone meno densamente popolate
del Paese, è resa più proporzionata e maggiormente efficace. Le
aree da coprire sono infatti suddivise in elenchi associati a ciascun blocco di
frequenze in gara e l’aggiudicatario di un blocco dovrà offrire,
entro 5 anni, il servizio ad almeno il 75% dei comuni di ciascun elenco.
L’asta multifrequenza pone inoltre le condizioni per l’ingresso di
eventuali nuovi competitori nel mercato mobile, prevedendo, tra l’altro,
un tetto di banda massima assegnabile a ciascun concorrente pari a 25 MHz complessivi
tra le bande a 800 e a 900 MHz.
Il Presidente Calabrò ha dichiarato: “Questa asta, senza precedenti,
consentirà all’Italia di consolidare la leadership europea nella
larga banda mobile mettendo a disposizione degli operatori un’ampia dotazione
di risorse e di rispondere così alla necessità, già manifestatasi,
di una maggiore capacità di banda per le attuali reti mobili a causa dell’enorme
successo dei nuovi servizi derivanti dalla diffusione di palmari e tablet.
Sarà inoltre possibile, per gli utenti finali, avere accesso ad internet
in larga banda mobile con velocità fino a 100 Mbit. Le norme adottate oggi
danno un significativo contributo allo sviluppo degli investimenti in uno dei
più importanti settori della nostra economia e al raggiungimento degli
obiettivi dell’Agenda Digitale. Il mio auspicio è che siano previsti
ulteriori incentivi per l’anticipazione della liberazione delle frequenze
da parte delle emittenti televisive private”.
Il provvedimento sarà trasmesso al Comitato dei Ministri, da poco costituito,
che avrà il compito di proseguire le attività con la pubblicazione
del bando di gara. |
|
Pubblicità
|