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UE: l'Italia "deve" localizzare tutte le chiamate al 112
La Commissione europea ha invitato l'Italia a conformarsi alla sentenza della Corte di giustizia europea sulla localizzazione delle chiamate al 112

20 maggio 2009 - In Italia i servizi di soccorso continuano a non disporre delle informazioni che permettono di identificare il luogo da cui provengono le chiamate al 112 effettuate a partire da telefoni cellulari, contrariamente a quanto prevede la normativa comunitaria e nonostante la sentenza della Corte di giustizia del gennaio scorso. La Commissione europea ha deciso di inviare all’Italia una lettera di costituzione in mora invitandola a conformarsi alla sentenza della Corte e a rendere disponibili ai servizi di soccorso le informazioni sull’ubicazione del chiamante per tutte le chiamate al 112. L’Italia rischia una multa se il caso dovesse approdare di nuovo dinanzi alla Corte.

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“Per un funzionamento efficace del numero unico europeo di emergenza 112 è fondamentale che i servizi di soccorso possano conoscere l’ubicazione del chiamante”, ha affermato Viviane Reding, Commissaria europea alle telecomunicazioni. “Nella maggior parte degli Stati membri questo servizio è già operativo e non ci sono motivi per cui l’Italia non possa metterlo a disposizione dei suoi cittadini. La Commissione deve portare avanti il procedimento di infrazione contro l’Italia, sia per garantire l’osservanza della sentenza della Corte di giustizia sia perché la possibilità di conoscere l’ubicazione esatta di chi chiama il 112 è uno strumento che può contribuire a salvare vite umane in situazioni di emergenza.”
Il 15 gennaio 2009 la Corte di giustizia europea ha statuito che l’Italia aveva omesso di mettere a disposizione delle autorità responsabili dei servizi di soccorso le informazioni relative all’ubicazione del chiamante per tutte le chiamate telefoniche al 112. L’informazione sull’ubicazione del chiamante non è ancora disponibile in tutta Italia per le chiamate al 112 effettuate da telefoni cellulari: fa eccezione la provincia di Salerno.
La Commissione prende atto delle misure adottate dalle autorità italiane per garantire la disponibilità dell’informazione sull’ubicazione del chiamante il 112, ma invita il governo italiano ad accelerare la messa a disposizione di tale informazione per tutte le chiamate al 112 in tutto il territorio italiano. Qualora non si conformi entro due mesi a questa richiesta, l’Italia corre il rischio di essere multata per mancato rispetto della sentenza della Corte.
La trasmissione ai servizi di soccorso dell’informazione che permette di localizzare chi chiama il 112 contribuisce alla sicurezza dei cittadini di tutta Europa. I cittadini, italiani e europei, in viaggio per turismo o per motivi professionali nel loro paese o in altri paesi dell’UE, devono poter contare sulla capacità dei servizi di soccorso italiani di localizzarli quando fanno una chiamata di emergenza e non sono in grado di precisare la propria ubicazione per l’invio dei soccorsi.




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