Agcom:
massima vigilanza su rispetto nuove regole Roaming
Per chiamare e connettersi senza costi aggiuntivie
21 giugno 2017 –
Telefonare e navigare come a casa. Questa la novità che dal 15 giugno
consentirà finalmente a tutti i cittadini dell’Unione Europea di
accedere ad Internet e chiamare in tutti gli Stati membri alle stesse condizioni
tariffarie in vigore nel paese di sottoscrizione dell’abbonamento. Senza
spese aggiuntive e senza dover attivare piani tariffari ad hoc.
Il “Roaming-like-at-home” è una rivoluzione, sulla quale
l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni vigilerà, a
tutela dei consumatori italiani. Al centro delle verifiche di Agcom, il rispetto
delle nuove regole e l’eventuale corretta applicazione delle eccezioni previste
dalla normativa europea.
Gli operatori telefonici, infatti, possono chiedere deroghe al divieto di applicare
un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe nazionali
rispetto al traffico generato in roaming. Possono, inoltre, fissare dei limiti
ai servizi in roaming, nell’eventualità di un utilizzo abusivo da
parte di cittadini stabilmente residenti in un Paese diverso da quello ove hanno
sottoscritto il contratto, o in presenza di piani tariffari con consumo dati illimitato
o a prezzi molto vantaggiosi.
Pubblicità
Per denunciare violazioni
della nuova normativa sul roaming, gli utenti potranno utilizzare il modello
D, disponibile sul sito dell’Autorità. Per assistenza
nella compilazione di tale modello, potranno inviare una e-mail all'indirizzo
info@agcom.it.
Anche sulla base delle segnalazioni degli utenti, l’Autorità interverrà,
come già fatto, per valutare e reprimere comportamenti non conformi alla
normativa. Già nei mesi scorsi, Agcom ha agito su un duplice fronte: fissando
i criteri cui attenersi per agevolare la piena ed uniforme applicazione del Regolamento
Roaming e sanzionando tre dei principali operatori italiani per il mancato rispetto
delle disposizioni in vigore nel regime transitorio precedente all’entrata
in vigore del “Roaming like at home”. I tre operatori sono stati anche
condannati a restituire agli utenti le somme illegittimamente sottratte.