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al via Numero Unico Emergenza Europeo 112
22 giugno 2010 - E' partita da Varese la sperimentazione del 112, Numero Unico
di Emergenza Europeo in Italia, che di fatto sostituirà nel tempo il 113,
il 115 e il 118. L'attivazione del numero unico è obbligatoria per tutti
i Paesi dell'Unione europea e
in Italia dovrà essere attiva entro maggio 2011.
Il progetto è stato presentato ieri pome dal ministro dell'Interno Roberto
Maroni assieme al governatore Roberto Formigoni. E' finanziato dalla Regione Lombardia
e coinvolge il dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell'Interno,
l'arma dei Carabinieri, i Vigili dei fuoco e l'emergenza sanitaria.
Secondo quanto previsto dalle direttive europee, componendo il 112 sia da telefono
fisso sia da cellulare si potrà chiedere l'intervento di polizia, carabinieri,
vigili del fuoco e 118, con possibilità di allertare anche protezione civile
e polizie locali. Sarà la centrale operativa a smistare la richiesta al
terminale adeguato.
Si tratta di un sistema che secondo il responsabile del Viminale risponde finalmente
a quanto richiesto dalle direttive Ue in materia. "Oggi colmiamo un ritardo
di anni rispetto alle richieste europee - ha osservato Maroni - ma contemporaneamente
realizziamo un momento di sperimentazione che anticipa i requisiti della normativa
Ue per il maggio 2011: dunque una volta tanto, e non capita spesso, abbiamo anticipato
le indicazioni della Commissione Europea".
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Maroni ha espresso ottimismo
sull'esito del test nel varesotto, che "se funzionerà - ha
detto - voglio sia esteso a tutto il territorio nazionale. Per fare ciò
bisognerà confrontarci con le varie Regioni e la loro dotazione tecnologica,
perché non tutte hanno fatto in questo settore gli investimenti della Lombardia".
Tra le particolarità della sperimentazione - avviata nei distretti
telefonici 0331 e 0332, comprendenti anche pochi centri delle province di Milano
e di Como - la capacità del sistema di localizzare automaticamente il chiamante
e di offrire assistenza in più lingue e ai disabili, come peraltro richiesto
dall' Europa.
Si tratta di un "centralino laico" per il fatto che dall'altra
parte del telefono ci sono dei volontari e non personale appartenente a un particolare
Corpo.
Nel frattempo restano in funzione i tradizionali numeri di emergenza, che saranno
sostituiti solo gradualmente se la sperimentazione di sei mesi avrà esito
positivo e potrà dunque essere estesa ad altre province.
All'incontro presso la Provincia di Varese erano presenti il capo della polizia
Antonio Manganelli, il capo dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico
e della difesa civile Francesco Paolo Tronca e il comandante generale dell'Arma
dei carabinieri Leonardo Gallitelli.