Agcom:
sanzioni per 795mila euro nei confronti operatori Tlc
Definizione
degli obblighi di Telecom Italia nel mercato dell’acceso alla rete fissa
24 settembre 2009 - L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
adotta nuovi provvedimenti a favore degli utenti dei servizi di telecomunicazione.
Nell’ambito della sua attività istituzionale in questo campo, l’Agcom
ha assunto alcune decisioni a tutela del consumatore. In particolare:
- in materia di portabilità del numero mobile, l’Autorità
ha sanzionato per 360.000 euro Telecom Italia. Il provvedimento è motivato
dalla condotta dell’operatore che, nonostante le formali contestazioni dell’Agcom,
ha continuato ad utilizzare, a fini commerciali e promozionali e senza soluzione
di continuità con il passato, i dati dei propri clienti. Tutto ciò
ha impedito o rallentato ingiustificatamente il corretto svolgimento delle procedure
di portabilità.
L’Agcom ha inoltre approvato la proposta finale di impegni presentata da
Wind a fronte di un procedimento sanzionatorio avviato in precedenza, mentre ha
dichiarato inammissibile un’analoga proposta di impegni presentata da Vodafone,
dando un termine di 15 giorni per la sua riformulazione.
- in materia di comportamenti
scorretti degli operatori, l’Autorità ha comminato sanzioni per
servizi non richiesti a Telecom Italia (116.000 euro), Opitel (116.000 euro),
Wind (58.000 euro); inoltre, l’Agcom ha sanzionato Vodafone ed Opitel per
mancata ottemperanza ad un provvedimento temporaneo del Corecom (20.658 euro ciascuno),
Telecom per mancata risposta scritta ad un reclamo (20.658 euro), il centro servizi
Calypso per mancata trasparenza delle condizioni tariffarie (103.292 euro).
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Il
Consiglio dell’Agcom ha, inoltre, approvato una proposta di delibera con
la quale si definiscono gli obblighi di Telecom Italia nei mercati dell’accesso
alla rete fissa. Il documento, che dovrà essere sottoposto a consultazione
pubblica nazionale ed al parere della Commissione Europea, conferma i precedenti
obblighi di Telecom Italia in materia di accesso alla rete, trasparenza dell’offerta,
non discriminazione, controllo dei prezzi.
L’Autorità
ha tuttavia deciso di eliminare l’obbligo di price cap per il canone telefonico
dovuto dalla clientela finale (consumatori ed aziende). Portata oggi a consultazione,
questa misura – che comunque salvaguarda le cosiddette “fasce sociali”
e rispetta gli obblighi di servizio universale – allinea l’Italia
agli altri Paesi comunitari, e serve a stimolare più innovazione nelle
offerte a vantaggio dei consumatori. Rimangono regolati i costi delle tariffe
all’ingrosso.
L’Autorità
ha proposto nella consultazione che il meccanismo pluriennale di tariffe all’ingrosso
della rete di accesso (unbundling) entri in vigore il 1° maggio 2010, con
una decisione entro marzo 2010, all’esito di una valutazione approfondita
dei costi, secondo le indicazioni della Commissione Europea (modello a costi correnti).
Fino all’adozione del nuovo modello, l’Autorità propone di
lasciare invariato il costo dell’unbundling.
Il provvedimento in
consultazione tiene conto degli Impegni Open Access formulati da Telecom Italia
e già approvati dall’Autorità lo scorso dicembre. Si prevede
infatti che gli Impegni costituiscano un complemento alla regolazione di dettaglio.
Infine, nel confermare
sostanzialmente l’impianto degli obblighi (remedies) all’ingrosso
cui è soggetta Telecom Italia, l’Autorità ha anche provveduto
ad adeguare l’impianto regolamentare all’evoluzione della rete dell’operatore
dominante, verso le reti di Nuova Generazione. In linea con quanto propone la
Commissione Europea, sono stati introdotti obblighi anche per nuovi servizi all’ingrosso
(fibra spenta e cavidotti, in particolare), così da garantire – anche
nello scenario delle reti a larghissima banda – un’effettiva competizione
tra Telecom Italia e gli altri operatori di rete fissa.
Il provvedimento approvato
oggi, unitamente agli Impegni di Telecom Italia, verrà notificato alla
Commissione Europea.