COMUNICATO
ALTROCONSUMO
Penali
nella telefonia: Altroconsumo conferma preoccupazioni
Ddl concorrenza, penali rientrate dalla finestra
25 febbraio 2015 –
Abbiamo letto la nota del ministero
dello Sviluppo economico secondo la quale “il disegno di legge
sulla concorrenza approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri su
proposta del Ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi
non prevede in alcun modo la reintroduzione di penali per chi recede dai contratti
di abbonamento a telefoni fissi e mobili, internet o a pay-tv”.
Purtroppo dobbiamo però
confermare tutte le nostre preoccupazioni circa il fatto che attraverso l’articolo
16 del disegno di legge in oggetto si rischi di resuscitare le penali che
nel settore delle comunicazioni elettroniche erano state eliminate con il decreto
Bersani, poi convertito in Legge 70 del 2007.
Infatti, nella parte
ora aggiunta al comma 3 si dice esplicitamente che le spese e ogni altro onere
comunque denominato relativi al recesso o al trasferimento dell’utenza ad
altro operatore sono commisurati al valore del contratto al momento della sottoscrizione
quando, invece, secondo la legge vigente, gli unici costi che l’operatore
può recuperare sono quelli giustificati da costi dell’operatore medesimo
ovvero costi tecnici vivi per operare lo switching e/o il recesso - sui quali
peraltro pendono ancora ricorsi di Altroconsumo presso AGCOM e AGCM, considerato
che tali costi a nostro avviso rimangono troppo elevati.
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- Il parametrare ora
i costi che dovranno sborsare i consumatori che vorranno recedere prima della
scadenza del contratto “al valore del contratto stesso” rischia
quindi con tutta evidenza di fare rientrare dalla finestra le vecchie penali e
di permettere di nuovo agli operatori di recuperare non solo le spese vive –
che in quanto tali sono riferibili ad aspetti tecnici e non al valore del contratto
– ma anche il mancato guadagno commerciale rispetto ad utenti che liberamente
hanno deciso di lasciare l’operatore prima del termine del contratto.
- Peraltro, al successivo
comma 3-ter, che il disegno di legge intenderebbe introdurre, si fa riferimento
esplicitamente per quanto concerne i contratti comprensivi di offerte promozionali
alla parola “penale”, che era scomparsa dal gergo tecnico-giuridico
nel settore delle telecomunicazioni. Il fatto che poi si dica che l’eventuale
penale debba essere equa e proporzionata al valore del contratto e alla durata
residua della promozione non contribuisce a far venir meno le nostre preoccupazioni.
- Se – come auspichiamo
- con le precisazioni odierne del ministero dello Sviluppo economico si intende
anticipare emendamenti chiarificatori a questo articolo pasticciato che saranno
presentati nel corso del dibattito parlamentare da parte del governo, Altroconsumo
non può che salutare la cosa favorevolmente avendo contribuito per la sua
parte a fare chiarezza.
- Converrà infatti
il ministero dello Sviluppo economico che reintrodurre le penali nei contratti
di consumo nel settore delle comunicazioni elettroniche non solo sarebbe contro
gli interessi dei consumatori ma anche a detrimento del funzionamento di un mercato
efficiente e competitivo.