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Antitrust:
istruttoria su Telecom per abusi posizione dominante
Procedimento avviato alla luce delle denunce presentate
da Fastweb e Wind.
25 giugno 2010 - L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,
nella riunione del 23 giugno 2010, ha deciso di avviare un’istruttoria nei
confronti di Telecom per verificare se la società abbia compiuto due distinti
abusi di posizione dominante finalizzati a ostacolare i concorrenti (OLO) nell’offerta
di servizi alla clientela finale.
Il provvedimento, notificato oggi nel corso di alcune ispezioni effettuate in
collaborazione con le Unità Speciali della Guardia di Finanza, è
stato adottato alla luce di alcune denunce presentate dalle società Fastweb
e Wind.
Secondo quanto segnalato, Telecom avrebbe cercato di escludere i concorrenti attraverso
due distinti comportamenti:
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1) ostacolando e ritardando
in modo strumentale le attivazioni di servizi all’ingrosso richiesti dagli
operatori concorrenti. In particolare Telecom avrebbe opposto motivazioni tecniche
ingiustificate o pretestuose o non avrebbe adottato la sufficiente diligenza nella
fornitura dei servizi fondamentali per le imprese concorrenti per accedere alla
rete fisica e alla banda larga. Se confermato, il boicottaggio tecnico, operato
attraverso un elevato numero di rifiuti di attivazione, avrebbe avuto effetto
sui mercati al dettaglio dei servizi vocali e dei servizi di accesso voce ed internet,
ostacolando sensibilmente gli operatori alternativi nell’offerta di servizi
alla clientela finale, con evidenti ripercussioni negative anche per quest’ultima.
Una quota rilevante di mancate attivazioni, rallentando e ostacolando il processo
di attivazione del servizio, limita lo sviluppo degli OLO e arreca pregiudizio
agli utenti finali.
2 ) attuando politiche di prezzo particolarmente aggressive nelle aree dove i
concorrenti possono avere accesso alla rete attraverso l’unbundling (affitto
dell’ultimo miglio), con sconti molto elevati rispetto ai prezzi praticati
dalla stessa Telecom nelle aree meno esposte alla concorrenza, e comunque a prezzi
inferiori ai costi sostenuti all’ingrosso dai concorrenti per l’unbundling.
Secondo Wind e Fastweb, in questo modo Telecom potrebbe incamerare profitti nelle
aree dove la concorrenza avviene solo attraverso altri servizi di accesso, per
finanziare sconti alla clientela finale business non replicabili nelle zone dove
i concorrenti possono operare attraverso l’unbundling. |
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