Garante
chiede a WhatsApp come utilizza i dati utenti italiani
28 febbraio 2013 –
Il Garante per la privacy ha chiesto alla società californiana che fornisce
WhatsApp di comunicare ogni informazione utile per valutare il rispetto della
privacy
degli utenti italiani.
L'intervento dell'Autorità
trae origine dagli esiti di un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadesi
e olandesi dal quale sono emerse alcune caratteristiche nel funzionamento dell'applicazione
sviluppata dalla società che potrebbero comportare implicazioni e rischi
specifici per la protezione dei dati personali degli utenti. Questi ultimi, infatti,
per poter usufruire del servizio di messaggistica, devono consentire che l'applicazione
acceda alla rubrica dei contatti presente sul proprio smartphone o sul proprio
tablet e cioè a dati personali di soggetti terzi, anche però di
coloro che non hanno scaricato l'applicazione e non utilizzano quindi il servizio.
Nel rapporto sono state inoltre ipotizzate possibili criticità nelle misure
di sicurezza adottate, in particolare riguardo alla conservazione dei dati trattati
e al loro accesso da parte di terzi non autorizzati.
Il Garante ha dunque
scritto a WhatsApp Inc. chiedendo di chiarire una serie di aspetti: quali tipi
di dati personali degli utenti vengono raccolti e usati al momento dell'iscrizione
e nel corso dell'erogazione dei servizi di messaggistica e condivisione file;
come vengono conservati e protetti questi dati; le misure adottate (es. cifratura,
generazione di credenziali etc.) per limitare il rischio di accesso da parte di
soggetti diversi dagli interessati e, in particolare, se siano stati previsti
sistemi contro gli attacchi tipo "man in the middle", volti ad acquisire
illecitamente il contenuto dei messaggi scambiati mediante l'applicazione.
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L'Autorità ha inoltre
chiesto di sapere per quanto tempo vengono conservati i dati degli utenti e il
numero degli account riferibili a quelli italiani.
Anche questo ultimo intervento dell'Autorità, al pari di altre iniziative
adottate di recente, mira a garantire i diritti dei cittadini pur nell'ampio e
complesso contesto di servizi ormai globalizzati.