Garante
privacy: le regole per analisi mediche via mail
29 dicembre 2009 - Analisi del sangue, radiografie e referti medici direttamente
sul pc di casa, invece che lunghe file agli sportelli delle Asl e dei laboratori,
ma solo con il consenso dell'assistito e con l'uso di password.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato le "Linee
guida in tema di referti on line" che fissano rigorose misure
a protezione dei dati sanitari dei pazienti che intendono utilizzare questo servizio,
ricevendo il referto via mail o "scaricando" gli esami clinici direttamente
dal sito web della struttura sanitaria.
Già da tempo diversi laboratori, cliniche e ospedali offrono servizi di
consultazione elettronica dei referti, ma l'assenza di una normativa che disciplini
questa nuova modalità di consegna ha reso necessario l'intervento del Garante
affinché questo importante ed innovativo processo di ammodernamento tecnologico
della sanità pubblica e privata proceda seguendo regole chiare ed uniformi.
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Come è avvenuto per
il Fascicolo sanitario elettronico, anche in questo caso l'Autorità ha
svolto un ruolo di supplenza in attesa di una legislazione adeguata. Questi
i punti principali stabiliti dalle Linee guida.
L'adesione al servizio dovrà essere facoltativa e il referto elettronico
non sostituirà quello cartaceo che rimarrà comunque disponibile.
L'assistito dovrà dare il suo consenso sulla base di una informativa chiara
e trasparente che spieghi tutte le caratteristiche del servizio di "refertazione
on line".
Il referto resterà a disposizione on line per un massimo di 45 giorni e
dovrà essere accompagnato da un giudizio scritto e dalla disponibilità
del medico a fornire ulteriori indicazioni su richiesta dell'interessato.
Per fornire il servizio, le strutture sanitarie pubbliche e private dovranno adottare
elevate misure di sicurezza tecnologica (utilizzo di standard crittografici, sistemi
di autenticazione forte, convalida degli indirizzi e-mail con verifica on line,
uso di password per l'apertura del file) e, nel caso offrano la possibilità
di archiviare e continuare a consultare via web i referti, dovranno anche sottoporre
ai pazienti una ulteriore specifica informativa e acquisire un autonomo consenso.
Le Linee guida emanate dal Garante tengono conto delle osservazioni e commenti
formulate da organismi e professionisti sanitari pubblici e privati, medici di
base, pediatri, organismi rappresentativi, associazioni di pazienti.