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Nexus S: a bordo dell’ultimo shuttle NASA
La NASA ha equipaggiato con uno smartphone Nexus S di Google
un trio di SPHERES, che raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale
14 luglio 2011 – Samsung
Telecommunication America (Samsung Mobile), leader tra i gestori di telefonia
mobile e numero
uno negli Stati Uniti1, e Google™ hanno annunciato che Nexus™ S sarà
a bordo dell’ultimo shuttle NASA. Come leader in tecnologia ed innovazione,
Samsung è lieta di poter far parte di questo incredibile avvenimento.
Nexus S è stato
incluso in una ricerca che si baserà su piccoli satelliti che si muovono
liberamente nello spazio di nome Synchronized Position Hold, Engage, Reorient,
Experimental Satellites (SPHERES), utilizzati dagli astronauti al fine di sfruttare
una più ampia gamma di funzionalità e una migliore comunicazione
tra terra e spazio. Nexus S è il primo smartphone commerciale certificato
dalla NASA ed autorizzato ad essere trasportato a bordo della Stazione Spaziale
Internazionale. L’esperimento utilizzerà le SPHERES attrezzate con
gli smartphone come dei robot attivi da remoto al fine di condurre indagini interne
e ispezioni della stazione, di catturare immagini e video tramite la fotocamera
del telefono, e di studiare come la robotica possa supportare la futura esplorazione
dello spazio.
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L’aggiunta di Nexus
S alle SPHERES aumenterà le capacità di ogni singolo satellite,
aiutando allo stesso tempo la NASA nell’esplorazione e nella scoperta dello
spazio. DW Wheeler, ingegnere responsabile dell’Intelligent Robotics Group
al centro ricerca NASA Ames presso Motteff Fiedl, California, spiega, “Connettendo
uno smartphone, è possibile rendere le SPHERES immediatamente più
intelligenti.
Con Nexus S, le SPHERES avranno a disposizione una fotocamera integrata per
catturare immagini e video, sensori per aiutare a condurre le ispezioni, una potente
unità di elaborazione per effettuare calcoli e misurazioni, ed una connessione
Wi-Fi che useremo per trasferire i dati in tempo reale alla stazione spaziale
e al controllo della missione”.
“Samsung è orgogliosa del fatto che Nexus S sia stato scelto per
essere a bordo dell’ultima missione NASA, un evento che è già
divenuto storico,” ha dichiarato Dale Sohn, presidente di Samsung Mobile.
“La ricerca condotta tramite SPHERES equipaggiate di Nexus S aiuterà
a monitorare e comunicare dalla Stazione Spaziale Internazionale”.
Evoluzione della ricerca
Nel 1999, un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology
(MIT), in collaborazione con il Dipartimento della Difesa e NASA, ha costruito
cinque satelliti della dimensione di palloni da pallavolo che si potessero muovere
liberamente nello spazio. Questi satelliti sono stati ribattezzati Synchronized
Position Hold, Engage, Reorient, Experimential Satelites (SPHERES), e tre di loro
sono a bordo della Stazione Spaziale Internazionale dal 2006. Ciascun satellite
SPHERE è autonomo ed indipendente in termini di propulsione, potenza, navigazione
e strumenti di calcolo. Al tempo della creazione delle SPHERES, le possibilità
di utilizzo presenti oggi erano inconcepibili; per questa ragione ognuno dei satelliti
è stato equipaggiato di una porta di espansione. Ulteriori appendici e
sensori possono essere aggiunti ai satelliti, permettendo a sistemi di trasferimento
senza fili e alle fotocamere di divenire parte integrante. Nexus S è il
primo smartphone commerciale ad essere diventato parte delle SPHERES tramite la
porta di espansione.
L’aggiunta di Nexus S consente alle SPHERES di esplorare una gamma più
ampia di funzionalità e di migliorare la comunicazione tra terra e spazio.
Il controllo della missione può utilizzare da remoto i satelliti equipaggiati
con Nexus S al fine di effettuare operazioni di routine come l’inventario
e indagini ambientali a bordo della stazione spaziale. Grazie a ciò, gli
astronauti avranno a disposizione più tempo da dedicare ad esperimenti
scientifici ed altri progetti invece che doversi focalizzare su processi di routine
e di manutenzione.
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