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TIM:
si aggiudica frequenze 5G su banda 3700 MHZ
- TIM
consolida la propria leadership sul mercato nazionale delle comunicazioni mobili
e conferma il proprio impegno per la digitalizzazione del Paese
- Le frequenze su banda 3700 MHz sono indispensabili per lo sviluppo delle infrastrutture
e per la diffusione dei servizi UBB di nuova generazione
3 ottobre 2018 -
Si è conclusa con successo la partecipazione di TIM all’asta per
le frequenze 5G messe in gara dal Ministero per lo Sviluppo Economico:
l’azienda si aggiudica, infatti, un blocco a 3700 MHz per 80 MHz
totali (con 1.694 milioni di euro) e
un blocco a 26 GHz per 200 MHz totali (con 33 milioni di euro), che vanno
ad aggiungersi ai due blocchi a 700 MHz già vinti.
L’investimento complessivo
di TIM ammonta a 2.407 milioni di euro e costituisce il risultato migliore
raggiunto da qualsiasi altra società in gara, sia per ampiezza di banda
ottenuta che per impegno economico messo in campo. Tutte le frequenze hanno caratteristiche
diverse e complementari in termini di copertura, penetrazione e capacità
e saranno disponibili fino al 2037.
L’Amministratore
Delegato di TIM, Amos Genish ha così commentato: “Grazie all’aggiudicazione
di tutte e tre le frequenze in gara, TIM consolida la sua posizione di leadership
in Italia. Le nuove
frequenze acquisite rappresentano un asset fondamentale per lo sviluppo futuro
del Gruppo e contestualmente per la crescita della digitalizzazione del Paese.
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Le
sperimentazioni avviate in questi anni hanno portato, unico caso in Italia, già
a risultati tangibili e l’antenna accesa a Bari recentemente certifica il
primato tecnologico di TIM. Proseguiremo nel nostro impegno per l’innovazione
e siamo convinti di poter continuare ad offrire ai nostri clienti servizi sempre
all’avanguardia e la migliore esperienza digitale disponibile sul mercato”.
“Intelligenza artificiale, realtà virtuale e aumentata, robotica
sono i driver dell’innovazione del prossimo decennio, cui va aggiunta una
rete di sensori, che saranno un trilione entro il 2025. Su questi pilastri si
basa la trasformazione digitale che porterà alla creazione della Gigabit
Society, in cui TIM continuerà a giocare un ruolo da protagonista in Italia”
– ha concluso Genish.
TIM sfrutterà da subito i blocchi 5G a più alta frequenza
(i 3700 MHz e 26 GHz), in sinergia con le frequenze già proprie e facendo
leva sulle sperimentazioni già in corso a Torino, Bari e Matera e nella
Repubblica di San Marino, dove TIM ha già avviato l’implementazione
di servizi in ambito Smart City (pubblica sicurezza, trasporti, monitoraggio ambientale),
sanità, turismo e cultura, oltre ad applicazioni nel campo dei media, dell’education
e della realtà virtuale.
La banda 3700 MHz, già utilizzata per la sperimentazione avviata
a inizio anno, è disponibile da subito; dal 2019 sarà disponibile
la banda millimetrica 26 GHz, già “5G-ready” e utilizzata
per rodare i primi servizi 5G.
Le frequenze a 700 MHz, disponibili a partire dal 2022, serviranno a rafforzare
la copertura UBB su tutto il territorio, anche indoor, con l’implementazione
della tecnologia 5G.
La disponibilità delle frequenze 5G darà ulteriore impulso allo
sviluppo delle reti di nuova generazione di TIM nel Paese, dove la copertura ultrabroadband
mobile 4G di TIM raggiunge oggi oltre il 98% della popolazione e quella in banda
ultralarga fissa l’80% delle abitazioni in tecnologia Fttc e Ftth.
Il 5G sarà soprattutto un fattore abilitante per una serie di servizi in
grado di rivoluzionare la vita dei cittadini, consumatori e imprese, proiettandoci
in un ambiente in cui tutto sarà più smart e connesso. Dalle auto,
alle città, all’agricoltura e agli ospedali, l’Internet delle
Cose e le infrastrutture connesse, decine di miliardi di device e sensori IoT
con connessione cellulare, genereranno sempre più dati. Le reti 5G consentiranno
di ottenere una capacità di download di circa 10-50 Gigabit con una latenza
massima di 1 millisecondo per le comunicazioni mobili, assicurando pertanto un
evidente miglioramento in ottica complementare e integrativa delle performance
ad oggi garantite dal 4G (e sue evoluzioni come il 4.5G).
In relazione al pagamento delle frequenze, il Governo ha stabilito nella legge
di bilancio del 2017 che gli incassi avverranno prioritariamente con gli introiti
derivanti dalle frequenze 3.6-3.8 e 26.5-27.5. Per l’anno in corso il Governo
ha identificato, in relazione all’asta 5G, un incasso da parte di tutti
gli operatori di 1.250 milioni di euro, per il 2019 di 50 milioni, per il 2020
di 300 milioni, per il 2021 di 150 milioni e la restante eccedenza nel 2022. Per
il Gruppo TIM, l’esborso per cassa stimato preliminarmente e, quindi, l’impatto
sulla posizione finanziaria netta nel 2018 sarà di circa 480 milioni di
euro.
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