Vodafone
Italia: al via progetto 'Bimbe dagli occhi belli'
Promosso dall’associazione AIRETT con il sostegno
di Fondazione Vodafone Italia, che consentirà a 30 bambine colpite dalla
sindrome di Rett di comunicare con il mondo esterno grazie a uno speciale puntatore
oculare: Tobii I-Series
11 luglio 2016 – Un ausilio
capace di cambiare in meglio la vita di alcune bambine colpite dalla sindrome
di Rett (RTT) e delle loro famiglie. Si chiama TOBII I-Series, ed è
uno dei dispositivi tecnologici più avanzati che consentirà a 30
bambine,
che
non sono in grado ne’ di parlare ne’ di muoversi, di interagire col
mondo esterno e comunicare attraverso il semplice movimento degli occhi. Una piccola,
grande rivoluzione resa possibile grazie a “Bimbe dagli occhi belli”:
il progetto promosso da AIRETT (l’associazione italiana che riunisce
i genitori che condividono e affrontano i problemi quotidiani legati alla sindrome
di Rett) e sostenuto da Fondazione Vodafone Italia.
- Patologia rara di origine genetica, la sindrome di Rett (RTT) si manifesta durante
i primi anni di vita e colpisce prevalentemente le bambine, con un’incidenza
stimata di circa 1 su 10.000 nati di sesso femminile. La sua scoperta è
drammatica per le famiglie, che osservano le conseguenze della sindrome solitamente
intorno al primo anno di vita: ritardo cognitivo, perdita della capacità
motoria e incapacità di parlare sono i principali sintomi causati da questa
malattia che colpisce in maniera progressiva il sistema nervoso centrale. Di qui
l’espressione, “bimbe dagli occhi belli”, in base alla quale
sarebbero gli occhi l’ultimo strumento utile a queste ragazze per comunicare.
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- Tobii I-Series è un
dispositivo portatile, simile a un laptop, dotato di raggi infrarossi, posizionati
alla base dello schermo che consentono di leggere il movimento oculare e di decifrare
le scelte delle bimbe in risposta agli stimoli cui di volta in volta vengono sottoposte.
Attualmente disponibile in due versioni (la 12'' e la 15''), Tobii I-Series può
essere utilizzato sia in situazioni di gioco, che di comunicazione o di apprendimento.
La sua innovatività consiste nel fatto che non comporta la necessità
di indossare fasce o caschi. Inoltre, può essere portato a mano, appoggiato
su un piano o installato su un supporto o un mezzo di trasporto, come ad esempio
una sedia a rotelle.
- «Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità di apprendimento
e di comunicazione delle nostre bimbe dagli occhi belli tramite puntatori oculari,
capaci davvero di rivoluzionare la vita di queste persone, ma al tempo stesso
dai costi proibitivi – dichiara Lucia Dovigo, Presidente di AIRETT.
Ci siamo fatti portavoce in più di un’occasione di una richiesta
collettiva, rimasta disattesa, finalizzata all’introduzione di tali dispositivi
all’interno del Nomenclatore. Solo oggi possiamo dire di essere di fronte
ad una grande opportunità, certi che questo progetto aprirà la strada
a nuovi, importanti sviluppi per la comunicazione e l'apprendimento di queste
ragazze».
«Abbiamo scelto di sostenere questo progetto – dichiara Gaetano
Coscia, Head of Pubblic Associations & Sustainibility di Vodafone e di Fondazione
Vodafone Italia – per l’impatto che l’uso dei Tobii avrà
sulla qualità della vita quotidiana delle bambine coinvolte e delle loro
famiglie che potranno cosi comprendere meglio i loro bisogni. Per Fondazione Vodafone,
da sempre attenta alla crescente domanda di innovazione sociale proveniente dal
mondo del terzo settore, il progetto “Bimbe dagli occhi belli” rappresenta
un’ulteriore occasione per diffondere l’uso della tecnologia come
strumento di integrazione e sviluppo sociale».
- Il progetto “Bimbe dagli occhi belli” prevede la consegna in
comodato d’uso di 30 sistemi di puntamento oculare Tobii I-Series a 30 bambine
e ragazze con Sindrome di Rett e afferenti all’associazione AIRETT e si
propone , per tutta la durata del progetto, di offrire assistenza tecnica e formazione
per l’utilizzo degli strumenti, attraverso corsi di formazione, consulenze
in vivo e on line, al fine di creare programmi individualizzati, valutare prerequisiti
di partenza e monitorare l’utilizzo dell’ausilio.
- Un’equipe di professionisti, provenienti da diverse università
italiane, esperti in tema di disabilità collegata alla sindrome di Rett,
in riabilitazione cognitiva e apprendimento, si occuperà della selezione
delle 30 bambine, che parteciperanno al progetto sulla base di alcuni requisiti
quali la formazione ricevuta dalle loro insegnanti attraverso il corso on line,
la disponibilità delle stesse a partecipare al progetto, la mancanza di
abilità di coordinazione oculo-manuale che consenta quindi l’accesso
ad altre tipologie di ausili.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito web: www.airett.it
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