Fondazione
Vodafone: nasce HUB Multiculturale di via Cecchi
Un progetto di Comune di Torino, Fondazione Vodafone Italia,
Fondazione Umana Mente (Gruppo Allianz) e Compagnia di San Paolo: 1.450.000 euro
stanziati dalle fondazioni.
18
febbraio 2011 - Il Comune di Torino, Assessorato alle Politiche Giovanili e Assessorato
al Coordinamento delle Politiche di Integrazione e Rigenerazione Urbana, la Fondazione
Vodafone Italia, la Fondazione Umana Mente (Gruppo Allianz) e la Compagnia di
San Paolo inaugurano l’HUB Multiculturale di via Cecchi 17-19.
Si concretizza così il percorso di analisi e di ricerca sulle Periferie
Italiane mosso dalle fondazioni Umana Mente e Vodafone Italia insieme all’Irs
(Istituto di Ricerca Sociale di Milano). Il 5 maggio 2009 la Città di Torino
e le Fondazioni Vodafone Italia e Umana Mente firmavano un protocollo d’intesa
con lo scopo di realizzare un Hub Multiculturale, negli spazi dell’ex-officine
di Via Cecchi angolo Via Cigna. Il protocollo istituiva anche appositi tavoli
di indirizzo, controllo e governo progettuali (una “Cabina di Pilotaggio”
e un “Tavolo operativo”) e individuava una governance del processo
e progettuale condivisa tra i firmatari del protocollo.
L’Hub è un incubatore di interventi che fa riferimento a tre filoni
progettuali:
Spazi Educativi: attività educative e volte alla prevenzione/contrasto
al disagio e all’integrazione sociale di minori italiani e stranieri sul
territorio, indirizzati dalle scuole o segnalati dai servizi recupero di minori
in drop-out scolastico, laboratori innovativi, percorsi educativi individualizzati
e centri diurni;
Spazi del Protagonismo: proposte culturali, eventi, iniziative rivolte
alla città e basate sulla promozione del protagonismo dei giovani e delle
associazioni multi-culturali;
Spazi Atelier:
aperti all’associazionismo degli immigrati e alle organizzazioni socio-culturali
in genere.
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La funzione dell’Hub
è di essere crocevia di persone e di opportunità, spazio di promozione,
catalizzatore di esperienze e incubatore di nuove idee. Il focus principale sarà
l’incrocio tra contrasto del disagio (Spazio Educativo) e protagonismo multiculturale
(Spazio del Protagonismo). Per raggiungere tali obiettivi è nato lo Spazio
Atelier, che accoglierà le associazioni, ma anche attività commerciali
in grado di generare una nuova strategia di autofinanziamento per agevolare la
sostenibilità futura dell’Hub.
La Città di Torino,
ha concesso all’associazione Il Campanile gli spazi di via Cecchi, nei quali
agiranno anche i settori dell’Amministrazione comunale, con progetti propri
e in sostegno alle associazioni, e sarà garantito il raccordo con altri
programmi esistenti nel quartiere.
L’iniziativa è stata sostenuta in primo luogo dalle Fondazioni Vodafone
Italia e Umana Mente, cofirmatarie del protocollo d’intesa e partecipanti
alla Cabina di Pilotaggio e al Tavolo Operativo, alle quali si è aggiunta
la Compagnia San Paolo, che hanno deliberato complessivamente 1.450.000 euro per
gli interventi strutturali e per le dimensioni progettuali ritenute strategiche.
Le Fondazioni Vodafone Italia e Umana Mente forniscono, inoltre, sostegno tecnico
all’associazione Il Campanile sia per l’ambito gestionale sia per
quello contenutistico e programmatorio.
“Torino rappresenta un cantiere interessante per la Fondazione Vodafone
Italia, che nel capoluogo piemontese ha già finanziato, dal 2002, 14 progetti
per un valore complessivo di 2,7 milioni di euro - ha dichiarato Antonio Bernardi,
Presidente della Fondazione Vodafone Italia - Si concretizza oggi l’impegno
preso nel maggio 2009 con il Comune di Torino per la realizzazione dell’
HUB Multiculturale di Via Cecchi, centro per l’integrazione e il protagonismo
giovanile, iniziativa che rientra nella nostra strategia di riportare le periferie
al centro e rappresenta un caso esemplare di collaborazione pubblico-privato”.
“Come fondazione privata siamo chiamati a dare il nostro contributo per
ridurre il numero degli esclusi e degli emarginati – continua Bernardi
- per questo abbiamo scelto di sostenere iniziative che favoriscano l’integrazione
sociale, in particolare nelle periferie, sviluppando insieme ad altri partner
progetti di riqualificazione, sperimentando forme di collaborazione dove organizzazioni
non profit ed enti pubblici possano lavorare insieme per raggiungere obiettivi
concreti”
“Umana Mente ha deciso di inserire nelle proprie linee guida programmatiche
un’attenzione particolare al confronto con le altre fondazioni ed enti di
erogazione, nell’ottica di attivare scambi di competenze finalizzati a rispondere
al meglio ai bisogni emergenti nel contesto sociale - ha proseguito Nicola
Corti, Segretario Generale di Fondazione Umana Mente (Gruppo Allianz) -. È
per questo che abbiamo aderito a questa collaborazione che si presenta come l’occasione
per sperimentare un lavoro proficuo tra enti erogativi, nella co-progettazione
e co-gestione di una nuova attività filantropica congiunta che parte dal
confronto e dall’accordo con il Comune di Torino”.
“Con il sostegno al progetto dell’Hub multiculturale”-
ha affermato Angelo Benessia, presidente della Compagnia di San Paolo - “la
nostra fondazione contribuisce non solo a riqualificare e a restituire alla collettività
un pezzo importante di città ma anche a rafforzare la capacità dei
giovani di essere protagonisti in una società sempre più multiculturale”.
“La Città di Torino inserisce il progetto dell’Hub
multiculturale nella più vasta gamma di interventi di riqualificazione
dello spazio pubblico – spiegano gli assessori Ilda Curti e Marta Levi
- di protagonismo giovanile e di sostegno alle politiche di integrazione. Si tratta
di una grande opportunità di rilancio di un territorio grazie non solo
all’azione di governo della Città, ma soprattutto per l’apporto
strutturale e gestionale dato dall’associazionismo che su quel territorio
gravita e che trova nell’Hub multiculturale una nuova dimensione d’azione.
Sarà cura della Città di Torino individuare ed estendere ad altri
interlocutori forme di partnership volte a sostenere la capacità dell’Hub
di diventare da un lato un polo culturale cittadino, dall’altro un progetto
in grado di acquisire una propria autonomia di sviluppo.
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