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Wind
è vicino all’arte con mostra 'The Surrealistic Pixel'
Ospitata nel flagship store milanese di Wind, situato nel
quadrilatero della moda, una nuova iniziativa legata alla valorizzazione dei giovani
talenti italiani
8 ottobre 2011 - Wind, sulla
scia del successo dell’evento-moda organizzato lo scorso
14 luglio nel flagship store milanese di Corso Matteotti 8, ribadisce
la vicinanza agli “astri nascenti” della scena creativa internazionale,
promuovendo una nuova manifestazione incentrata, questa volta, sull’arte
contemporanea.
Il flagship store Wind è stato il palcoscenico della mostra-evento dedicata
all’installazione multimediale “The Surrealistic Pixel” di Alessandro
Dotti, la cui esposizione, realizzata con il supporto di Maurice Dotta, sarà
curata dal critico Jacqueline Ceresoli.
Nella serata del 6 ottobre, dalle 19,00 alle 23,00, il prestigioso “spazio
milanese” dello store di Wind, situato nel quadrilatero della moda, ha ospitato
la presentazione di un’opera d’eccezione ispirata al “Manifesto
del Surrealismo” di André Breton del 1924 rivisitato nell’ottica
della realtà virtuale e della tecnologia.
Maximo Ibarra, Direttore della Business Unit Consumer di Wind, commenta: “Con
soddisfazione siamo giunti al secondo appuntamento del palinsesto di eventi, non
legati al mondo delle telecomunicazioni, organizzati, nel nostro flagship store
di Milano, per esaltare la creatività delle ‘giovani promesse’
italiane in un ambiente accogliente e tecnologicamente avanzato. Puntiamo a coinvolgere
la community di Wind e i cittadini milanesi in una serie di iniziative che riguardano
diversi ambiti di interesse, dalla moda all’arte e alla letteratura”.
“Manipoliamo le immagini per materializzare mondi possibili surreali,
toccando uno schermo o intervenendo con segni grafici sul monitor e questa esplorazione
delle potenzialità di una tecno-pittura per visualizzare un inconscio mediatico
collettivo è possibile grazie alla tridimensionalità e all’interattività
- spiega il critico d’arte Jacqueline Ceresoli.
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L’obiettivo di Dotti
è alterare la percezione dello spazio, materializzare un ambiente liquido,
immateriale, composto da immagini parietali in movimento, suoni, schermi e proiezioni
in cui si rivelano le potenzialità surreali della tecnologia, mettendo
a fuoco attraverso una comunicazione visiva d’impatto l’anima tecnologica
della Wind”.
L’opera è concepita dall’artista per integrarsi perfettamente
nel contesto del flagship store di Wind trasformato, per l’occasione, in
un maxi–schermo animato da proiezioni a pixel, adottati nei programmi di
grafica web, suoni e altri effetti speciali, in omaggio a quello “spazio
immateriale” di cui parla Marshall McLuhan in riferimento al secolo “digitalizzato”
che era già stato prefigurato dall’avanguardia surrealista. “The
Surrealistic Pixel” è concepita come un’opera ambientale in
cui il vedere, il comunicare e il toccare sono rappresentati simbolicamente da
occhio, bocca, orecchio e dito.
Un approccio estetico - sensoriale visionario e proiettato nel futuro, in sintonia
con il linguaggio innovativo di Wind che intende esprimere, in ogni occasione,
il claim aziendale “Wind. Più vicini.” dimostrando la vicinanza
ai giovani talenti.
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