22.06.2000
Wind = incompetenza Cari amici di Cellularitalia e cari lettori
del sito, vi scrivo perchè esasperato dalla eccessiva burocrazia di
Wind, per un problema di tassa di concessione governativa e per l'incompetenza
massima di chi lavora al 158. Ma
andiamo per ordine... Devo premettere che per attivare un abbonamento
con Wind (fisso o mobile) e pagare con addebito in banca è necessario che
l'intestatario del conto su cui addebitare le bollette sia lo stesso intestatario
del contratto di abbonamento. Nel marzo 99 quando Wind nacque, volendo attivare
l'abbonamento di rete fissa e non avendo un conto corrente bancario intestato
a me, scelsi come pagamento il bollettino postale. All'epoca (ora non più)
era richiesto un "anticipo conversazioni" di 50.000 che io versai alla Wind tramite
apposito bollettino postale (quanto fui deficiente!!!) in quanto mi fu assicurato
che, cambiando in seguito modalità di pagamento e attivando la domiciliazione
bancaria, mi sarebbero state restituite. In effetti così feci di lì
a poco... Ma delle 50.000 nemmeno l'ombra. A settembre 99 cominciai a protestare
tramite rivenditori, fax e raccomandate e ottenni in effetti che qualcuno della
Wind mi contattò: in una prima telefonata mi fu detto "è questione
solo di qualche giorno"; in una seconda telefonata "abbiamo disposto il bonifico
sul suo c/c bancario". Ma arrivò intanto febbraio 2000 e non avevo ricevuto
un bel niente... altro fax e altra telefonata nella quale mi dicono "i miei colleghi
si sono sbagliati, lei non ha diritto a niente" seguita qualche giorno dopo -a
seguito di mia vibrata protesta e minaccia di denuncia- da un'ulteriore chiamata
che mi informa che "non è vero che i colleghi si sono sbagliati. Anzi,
nel nostro terminale risulta che lei ha pagato le 50.000 e che gliele dobbiamo
restituire ma lei ci deve faxare la ricevuta del pagamento". Al che io, che nel
frattempo ho traslocato e ho perso la ricevuta, dico "scusate, ma se a voi risulta
che mi dovete restituire le 50.000 perchè vi devo fare questo fax? Restituitemele
e basta". Risposta: "è la prassi". Morale: io ho perso le 50.000. Ma
le mie disavventure con Wind non finiscono qua. Un'altro al posto mio avrebbe
disdetto l'abbonamento, ma io ho perseverato nell'errore... Avevo chiesto
la disattivazione di una scheda per il cellulare in abbonamento che mi è
stata effettivamente disattivata il giorno 25/12/99. Ripeto: la linea è
stata staccata il giorno 25/12 e quindi dal 26/12 non era più possibile
fare/ricevere telefonate. Nell'ultima bolletta che ho ricevuto mi trovo addebitata
la tassa di concessione governativa per il mese di gennaio 2000. E rieccomi
qui a fare fax e telefonate (niente raccomandata stavolta, sennò ci rimettevo
la 10.000 in segnalazioni). Ricevo ieri risposta telefonica: "lei deve pagare
la tcg di gennaio perchè ha usato la scheda fino al 25/12". Io che SO che
la tcg si paga per mesi solari obietto dicendo: "scusi, ma la tcg di gennaio
avrei dovuto pagarla se avessi avuto la linea attiva anche solo il giorno 1 gennaio,
ma siccome la linea è stata staccata il giorno 26/12..." risposta: "guardi,
lei ha chiesto la disattivazine il giorno 21/11 e quindi trascorsi i 30 giorni
e giunti al 21/12 lei doveva astenersi dall'usare il cellulare per i giorni seguenti".
Mia risposta: "abbia pazienza, ma la tcg si paga per mesi solari non in base a
queste date inventate da lei" e qui, ciliegina sulla torta: "la tcg si paga in
base al periodo di fatturazione. la sua fatturazione finisce il 22/12 quindi per
3 giorni lei è entrato nella bolletta seguente e deve pagare la tcg di
nuovo" A nulla è valso far notare l'assurdità delle cose
che stava dicendo (a titolo di esempio, se loro fatturavano una volta al giorno,
avrei pagato 30 tcg al mese...) e l'unica cosa che ho potuto fare è stato
comunicare che li avrei denunciati per truffa se non mi avessero restituito la
tcg oltre al fatto che mi sarei fatto una autoriduzione della bolletta disattivando
ovviamente l'addebito in banca. Giuseppe V. Trani (Ba)
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