29.06.2000
"Maledetto quel giorno che t'ho comprato!"
Per il mio ventinovesimo compleanno ho pensato
di regalarmi un nuovo cellulare, tra i più
innovativi, piccoli e leggeri ho individuato
l'Ericsson T28s un telefono sicuramente pratico ed
innovativo.
Peccato che dopo soli pochi mesi durante una
conversazione, il telefono si sia inspiegabilmente
spento per non riaccendersi più.
Cosa fare? Naturalmente la cosa più giusta
era quella di rivolgersi al centro assistenza
autorizzato della mia città visto che
l'apparecchio era naturalmente in garanzia.
Era il 24 maggio quando ho consegnato il mio
Ericsson T28s al centro assistenza Matteoli di
Lucca, dove mi hanno garantito la restituzione in
un tempo massimo di dieci giorni.
Trascorso quel tempo mi sono rivolto più
volte allo stesso centro ma del mio telefono non vi
erano più notizie. Ho cominciato allora a
telefonare all'Help Desk della Ericsson di Roma,
individuando come referente la sig.na Valeria che
con la massima cortesia si è fatta carico di
risolvere il mio problema.
Il 16 giugno finalmente troviamo il mio telefono a
Como dove risulta essere ancora DA VISIONARE;
nessuno sa spiegarsi il perché di tutto
questo ritardo ma non c'e' niente da fare questa
è la prassi.
Ogni giorno contatto la sig.na Valeria ma non ci
sono novità il telefono non viene visionato,
non è previsto un apparechio sostitutivo,
non è prevista alcuna assistenza dalla
Ericsson per un telefono da un milione e
duecentomila lire ancora in garanzia.
Solo il 28 giugno dall'help desk di Roma la sig.na
Nicoletta mi avvisa che il telefono è
finalmente stato visionato ed è in attesa di
sostituzione: in attesa? Cosa c'è da
attendere? Se è stato individuato il guasto
e non è riparabile dopo 35 giorni non credo
che sia più il caso di attendere!!
"Non ci sono unità sostitutive" mi spiga la
sig.na Nicoletta devono arrivare dalla
Svezia!
Questa
è l'assistenza che la Ericsson offre ai loro
clienti che dopo aver acquistato un telefono da
più di un milione se lo ritrovano dopo soli
tre mesi in vendita a poco più di
quattrocentomila lire e se per caso si guasta sono
costretti ad aspettare più di un mese solo
per sapere di che tipo di guasto si tratta.
Non so ancora quando potrò tornare in
possesso del mio telefono, ma la prima cosa che
farò sarà sostituirlo con uno
prodotto da una casa più affidabile, senza
considerare la svalutazione che la politica di
mercato della Ericsson ha dato al mio
apparecchio.
Naturalmente ho avviato una causa contro la casa
svedese, con una richiesta danni che non mi
porterà a niente ma servirà forse a
far capire a qualche burocrate dirigente quanto
anche un solo cliente dovrebbe essere importante
per qualsiasi livello di imprenditoria.
Samuele Cosentino Lucca
samcos@tin.it
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