Agcom:
super sanzione a Telecom Italia di 2 milioni euro
Accertata l'inottemperanza
alla diffida dell'AGCOM. Di dimensioni rilevanti il pregiudizio economico subito
dai clienti e il conseguente vantaggio di Telecom Italia
3 marzo 2016 –
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, con la delibera n.
61/16/CONS, ha accertato l’inottemperanza da parte della
società Telecom Italia S.p.A. alla diffida
impartita con la delibera n. 169/15/CONS del 22 aprile 2015, relativa
alla manovra con cui lo scorso 1 maggio la società ha spostato una parte
consistente della propria clientela residenziale di rete fissa verso nuove condizioni
contrattuali ed economiche.
- Con tale diffida, l’Autorità era intervenuta per tutelare gli
utenti coinvolti dalla manovra sotto un duplice profilo:
assicurare un’informazione esaustiva e trasparente alla clientela, anche
al fine di garantire un corretto esercizio del diritto di recesso;
garantire il diritto di scelta per gli utenti che, sebbene fossero titolari di
una offerta di base tipica del servizio universale – ovvero il servizio
di connessione alla rete di comunicazione pubblica in postazione fissa (accesso
alla linea RTG) con tariffazione a consumo dell’eventuale traffico telefonico-
, sono stati ricollocati da Telecom Italia all’offerta flat “Tutto
Voce” in assenza di espresso consenso.
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- Rispetto agli obblighi
informativi, nonostante Telecom Italia abbia migliorato a seguito della diffida
la trasparenza delle comunicazioni alla clientela ed esteso i termini per esercitare
il diritto di recesso, gli approfondimenti istruttori hanno mostrato che le informazioni
fornite non si sono rivelate del tutto corrette e adeguate.
- Con riferimento agli obblighi di servizio universale, invece, la Società
ha effettuato comunque, pur in assenza della previa acquisizione del consenso
espresso, il passaggio automatico all’offerta flat “Tutto voce”
degli utenti che in precedenza erano titolari di una offerta base di servizio
universale. Inoltre, le misure specifiche poste in essere dalla Società
successivamente all’adozione della delibera n. 169/15/CONS per acquisire
il consenso “ora per allora” si sono rivelate inidonee e inefficaci.
- Conseguentemente all’accertamento dell’inottemperanza alla diffida
con la delibera n. 61/16/CONS l’Autorità ha irrogato a Telecom Italia,
ai sensi dell’articolo 98, comma 1 del Codice delle comunicazioni elettroniche,
una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 2 milioni di euro.
L’istruttoria svolta ha, inoltre, confermato che il passaggio forzoso all’offerta
flat “Tutto Voce” ha prodotto effetti negativi sui livelli di spesa
mensile di un numero molto consistente di utenti che in precedenza fruivano solo
eventualmente del servizio telefonico e con una tariffazione a consumo. Di dimensioni
rilevanti il pregiudizio economico da essi subiti e il conseguente vantaggio
di Telecom Italia.
L’Autorità si è riservata di avviare
con distinto procedimento le iniziative più opportune ad assicurare condizioni
tecniche ed economiche di offerta dei servizi ricompresi nel servizio universale
coerenti con gli obblighi ricadenti sull’impresa designata.