TIM:
sanzione ingiustificata, presenterà ricorso
9 marzo 2020 -
TIM prende atto della decisione
assunta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del
Mercato (AGCM) per comportamenti risalenti ad anni fa nei confronti della quale
presenterà ricorso alla
giustizia
amministrativa.
Il provvedimento dell’AGCM
suscita inoltre perplessità, anche perché le presunte condotte anticompetitive
di TIM vengono valutate in maniera del tutto diversa dal Regolatore del settore
(AGCOM).
- Infatti, AGCOM si
è in più occasioni occupata dei temi trattati nell’istruttoria,
adottando regolamentazioni specifiche su gran parte delle fattispecie oggetto
del provvedimento.
- L’Autorità
Antitrust ha comunque valutato positivamente il fatto che TIM ha immediatamente
bloccato gli investimenti nelle Aree Bianche, non ha mai commercializzato i propri
servizi ultrabroadband e ha rinunciato a tutti i contenziosi in essere sulle gare
Infratel coinvolgenti Open Fiber.
Inoltre, l’Autorità
ha riconosciuto il valore delle importanti iniziative realizzate recentemente
da TIM per favorire lo sviluppo della concorrenza, anche infrastrutturale, nel
mercato della banda ultralarga: il lancio di un piano per la realizzazione di
reti in fibra in 39 città, invitando i concorrenti interessati al coinvestimento,
per ridurre costi e tempi di completamento, e l’introduzione di nuove e
più convenienti offerte per i concorrenti per la realizzazione di reti
proprietarie in fibra.
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- Si ricorda inoltre che TIM,
a fronte dei rilievi mossi dall’AGCM, ha dimostrato con dati di fatto e
analisi di terzi indipendenti che le azioni contestate non hanno prodotto alcun
effetto distorsivo sul mercato.
- La principale contestazione oggetto della decisione fa riferimento a un progetto
di investimento nelle aree a fallimento di mercato (cosiddette Aree Bianche),
considerato da AGCM abusivo nei confronti di Open Fiber che, in tali aree, dovrebbe
costruire con soldi pubblici un’infrastruttura in fibra che arrivi nelle
case (così come richiamato dall’AGCM), cosa che invece non è
avvenuta come anche evidenziato in diverse sedi istituzionali.
In conclusione, desta stupore ricevere una sanzione per aver ipotizzato di
investire risorse private nell’ammodernamento del Paese per il conseguimento
degli obiettivi dell’Agenda Digitale, pur adeguando puntualmente la propria
offerta alle prescrizioni regolamentari.
Purtroppo, gli unici danneggiati in questa vicenda sono
gli abitanti delle Aree Bianche che ancora non sono collegati alla rete in fibra.
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